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ARTE E CULTURA
05.02.20 - 14:000

Oggi esce “P!2”, Il nuovo singolo di Ginevra

Dopo un periodo di pausa dall’uscita del suo primo (2013), l’artista si è dedicata allo studio della musica sperimentale, trovando nuove fonti di ispirazione nella musica d’avanguardia e facendo ricerca anche nell’ambito dell’audiovisivo.

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MILANO - Dopo un periodo di pausa dall’uscita del suo primo (2013), l’artista si è dedicata allo studio della musica sperimentale, trovando nuove fonti di ispirazione nella musica d’avanguardia e facendo ricerca anche nell’ambito dell’audiovisivo.

Questo progetto arriva quindi alla fine di un percorso di ricerca artistica che ha portato alla realizzazione di un brano dai forti tratti intimisti, come ha spiegato la stessa autrice.

La struttura di P!2 è semplice e si sviluppa a partire da una grande texture composta da loops vocali, armonizzazioni e manipolazioni attraverso il pitch shift – particolarmente amato e usato dall’autrice in molti dei suoi ultimi lavori. Un espediente sonoro che le ha permesso di cambiare completamente il tono della sua voce, dandole un timbro innaturale, quasi grottesco.

Il brano si sviluppa come un vero e proprio flusso di coscienza, allontanandosi quindi dalla classica struttura tradizionale del “pop” (strofa, ritornello ecc.).

Per il mix del brano è stata affiancata dal Mix Engineer torinese Maurizio Borgna (Sicario di Jóhann Jóhannsson; Solo di Mana; Kepler di Tomat Petrella –, recentemente nominato ai Grammy con il disco di Sebastian Plano Verve) e dalla Mix e Mastering Engineer egiziana Heba Kadry che risiede a Brooklyn (ha lavorato per alcuni dei maggiori artisti internazionali, da Bjork a Sakamoto, da Mica Levi agli Slowdive).

NOTE DELL’AUTRICE
“P!2 credo sia uno dei pezzi più introspettivi del nuovo disco. Il brano parla di mostri interiori, di violenza, della paura di perdersi e di non ritrovare più se stessi alla fine di un lungo cammino. È un brano molto intimo e lo strumento che per me rappresenta un’intimità più genuina è la voce. 

Anche l’incedere del brano e la struttura che seguono servono ad esprimere proprio queste emozioni, queste angosce universali. Non mi sono posta minimamente il problema della struttura musicale. Ho lasciato che questa si creasse in qualche modo da sé”.

Redazione Spettacoli

 

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