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(foto: Renato Esposito)
DANZA & BALLETTO
25.11.21 - 20:000

Il Paradiso di Virgilio Sieni

2021/700 anni dalla morte di Dante Alighieri

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

CREMONA – Il Paradiso di Dante ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura, un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole. Un viaggio che si conclude nello spazio senza tempo della felicità, questo è Paradiso della Compagnia Virgilio Sieni Danza con regia coreografia e spazio dello stesso Sieni, in scena con un doppio spettacolo al Teatro Ponchielli di Cremona, Sabato 27 novembre (ore 18.00  e  20.30). Il cammino di Dante non è assimilabile a niente, pura invenzione di una lingua che si trasforma in molecole di dialetto e oralità, gesto sospeso e luccicanze improvvise. 

Virgilio Sieni è danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. La sua ricerca si fonda sull’idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Il Paradiso dantesco è un luogo definito dal movimento, da ciò che è mutevole; ricompone il corpo secondo una lontananza che è propria dell’aura. Il viaggio di Dante non è assimilabile a niente, pura invenzione di una lingua inappropriabile che si trasforma in molecole di dialetto e oralità, gesto sospeso e luccicanze improvvise.  È un cammino dall’umano al divino, dal tempo all’eterno. Lo spettacolo è la costruzione di un giardino e non riporta la parola della Divina Commedia, né cerca di tradurre il testo in movimento, ma si pone sulla soglia di una sospensione, cerca di raccogliere la tenuità del contatto e il gesto primordiale, liberatorio e vertiginoso dell’amore.

La prima parte traccia il suolo di passi intesi come piantumazioni di un giardino immaginario: la coreografia è costruita per endecasillabi di movimenti dove i versi della danza ritrovano il risuonare della rima da una terzina all’altra. Nella seconda parte tutto avviene cercando nel respiro delle piante la misura per costruire un giardino quale traccia e memoria dei gesti che lo hanno appena attraversato. In questo contesto di relazione e convivenza, la danza assume l’aspetto di un respiro che organicamente ritrova un contatto diretto con la tenuità delle foglie, e le piante restituiscono il vero senso della danza, la lingua penultima: dialettale e popolare, in grado di mettere in dialogo le persone secondo declinazioni astratte, simboliche, inventate e immediatamente inscritte nella memoria.

Produzione Comune di Firenze, Dante 2021 Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni, Campania Teatro Festival 

Collaborazione alla produzione Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli – Cremona. La Compagnia è sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Firenze

Info: [email protected]

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

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