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Credit ph. Carlos Villamayor
DANZA & BALLETTO
24.03.23 - 18:000

Giulietta e Romeo

Firmato dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

BOLOGNA - Il 25 marzo tornerà in scena al “Teatro Celebrazioni” di Bologna “Giulietta e Romeo”, opera firmata dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde che debuttò al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1989 per il Balletto di Toscana e venne ripresa dal Balletto di Roma nel 2002. Nel corso degli ultimi vent’anni lo spettacolo si è rivelato una delle Produzioni di maggior successo del repertorio del “Balletto di Roma” con un record di recite effettuate e pubblico al botteghino: con 350 repliche in Italia e nel mondo e 200.000 spettatori è lo spettacolo di danza italiano più applaudito di sempre. Giulietta e Romeo oggi viene riallestito per festeggiare il suo ventesimo anniversario con la Compagnia del Balletto di Roma; la danza dell’amore impossibile, ricca della saggezza del tempo e dell’energia del presente, è pronta a rinascere nell’era post Covid sui ritrovati e affezionati palcoscenici italiani.

In scena i danzatori della Compagnia del “Balletto di Roma”, nuovi interpreti di una storia eterna e immagine ideale di una giovinezza sospesa nel tempo. Tra loro, la giovanissima Carola Puddu, nel ruolo di Giulietta, accanto a Paolo Barbonaglia nel ruolo di Romeo, ruoli principali ricoperti negli anni da protagonisti d’eccezione come Monica Perego e Raffaele Paganini nella prima edizione del 2002 che debuttò al Teatro Sistina di Roma, Kledi Kadiu con Claudia Vecchi, Azzurra Schena e Luca Pannacci, interpreti fantastici in altrettante produzioni della Compagnia. Dopo il successo alla scuola di “Amici” di Maria de Filippi e la successiva comunicazione del ruolo assegnatole nel Balletto, Carola Puddu, ha generato tantissimo consenso e interessamento, soprattutto nel giovane pubblico “social” legato al mondo della danza, chiaro e forte segnale del riavvicinamento dei ragazzi al teatro e alla cultura in generale, di cui il Balletto di Roma è felice di farsi promotore.

Carola Puddu e i ballerini della Compagnia saranno guidati dalla sapiente esperienza del coreografo e regista Fabrizio Monteverde, unanimemente considerato uno dei migliori rappresentanti della coreografia italiana degli ultimi trent’anni; unico nel segno registico e drammaturgico, è stato autore di riletture e capovolgimenti di grandi classici della letteratura teatrale (Otello, La Tempesta, Tre sorelle), mentre per il Balletto di Roma ha realizzato numerosi altri balletti a serata intera – Cenerentola (2006), Bolero (2007), Otello (2009), Il Lago dei Cigni, ovvero Il Canto (2014), Io, Don Chisciotte (2019) – trovando nel racconto l’origine e il completamento della propria ispirazione. Tra visioni cinematografiche e nodi psicoanalitici, Monteverde ha dato vita negli anni a un proprio caratteristico linguaggio coreografico, stilisticamente ed esteticamente dirompente, che ancora oggi continua ad attrarre nuovi sguardi e interpretazioni. 

Nel suo “Giulietta e Romeo”, la Verona degli amanti infelici di Shakespeare si trasforma in un Sud buio e polveroso, reduce da una guerra e alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento, e – risuonando quanto mai attuale – annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Nell’Italia contraddittoria del secondo dopoguerra, immobile e fremente, provinciale e inquieta, Giulietta sarà protagonista e vittima di una ribellione giovanile e folle, in fuga da una condizione femminile imposta e suicida di un amore inammissibile; Romeo, silenziosamente appassionato e incoscientemente sognatore, sarà martire della propria fede d’amore innocente. Tra loro, le madri Capuleti e Montecchi, padrone ossessive e compiaciute di una trama resa ancor più tragica dall’intenzionalità dell’odio e dall’istigazione alla vendetta. Con una riscrittura drammaturgica, un’originale scrittura percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista, sciolta da catene storiche e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Fabrizio Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che, come il cerchio eterno della vita, continuamente risorge dal proprio finale all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell'opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali che ancora oggi fanno breccia nei lettori di Shakespeare e che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo Fabrizio Monteverde.

Informazioni: [email protected]). 

www.teatrocelebrazioni.it

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

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